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Bíblia LND-1991

2 Samuel 14

1 Or Joab, figlio di Tseruiah, si accorse che il cuore del re era preoccupato per Absalom.

2 Cosí Joab mandò qualcuno a Tekoa e ne fece venire una donna saggia, alla quale disse: »Fingi di essere in lutto e indossa una veste da lutto; non ungerti con olio, ma comportati come una donna che pianga da molto tempo un morto.

3 Va’ quindi dal re e parlagli in questo modo«. E Joab le mise in bocca ciò che doveva dire.

4 La donna di Tekoa andò dunque a parlare al re, si gettò con la faccia a terra, si prostrò e disse: »Aiuto, o re!«.

5 Il re le disse: »Che hai?«. Ella rispose: »Purtroppo sono una vedova e mio marito è morto.

6 La tua serva aveva due figli, ma i due ebbero una lite fra di loro nei campi e non essendoci nessuno a separarli, uno colpí l’altro e l’uccise.

7 Ora tutta la parentela è insorta contro la tua serva, dicendo: »Consegnaci colui che ha ucciso il fratello, affinché lo facciamo morire per la vita di suo fratello che egli ha ucciso e per sterminare anche l’erede«. In questo modo spegneranno l’unico tizzone acceso che mi è rimasto e non lasceranno a mio marito né nome né discendenza sulla faccia della terra«.

8 Il re disse alla donna: »Va’ a casa tua io darò ordini a tuo riguardo«.

9 La donna di Tekoa disse al re: »O re mio signore, la colpa cada su di me e sulla casa di mio padre, ma il re e il suo trono siano innocenti«.

10 Il re disse: »Se qualcuno ti dovesse dire qualcosa, conducilo da me e vedrai che non ti molesterà piú«.

11 Allora ella disse: »Si ricordi, per favore, il re, dell’Eterno, il tuo DIO, affinché il vendicatore del sangue non continui piú a distruggere perché mio figlio non sia sterminato«. Egli rispose: »Com’è vero che l’Eterno vive, non cadrà a terra un sol capello di tuo figlio!«.

12 Allora la donna disse: »Deh, permetti che la tua serva dica ancora una parola al re, mio signore!«. Egli rispose: »Di’ pure«.

13 Riprese la donna: »Perché hai tu ideato una cosa del genere contro il popolo di DIO? Parlando in questo modo, infatti, il re è in qualche modo colpevole, perché il re non fa ritornare chi è in esilio.

14 Noi dobbiamo morire e siamo come acqua versata in terra, che non si può raccogliere, ma DIO non toglie la vita, ma escogita il modo col quale chi è in esilio non rimanga lontano da lui.

15 Ora sono venuta a parlare di questa cosa al re mio signore, perché il popolo mi ha fatto paura; e la tua serva ha detto: »Voglio parlare al re; forse il re farà ciò che la sua serva gli dirà.

16 Il re ascolterà la sua serva e la libererà dalle mani di quelli che vogliono sterminare me e mio figlio dalla eredità di DIO".

17 La tua serva diceva: »Oh, possa la parola del re, mio signore, darmi conforto perché il re mio signore è come un angelo di DIO nel discernere il bene e il male«. L’Eterno, il tuo DIO, sia con te«.

18 Il re rispose e disse alla donna: »Ti prego, non nascondermi nulla di ciò che ti domanderò«. La donna disse: »Parli pure il re, mio signore«.

19 Allora il re disse: »La mano di Joab non è forse con te in tutto questo?«. La donna rispose: »Com’è vero che tu vivi, o re mio signore, la cosa sta né piú né meno come ha detto il re mio signore, è stato infatti il tuo servo Joab che mi ha dato questi ordini e ha messo tutte queste parole in bocca alla tua serva.

20 Il tuo servo Joab ha fatto questo per produrre un cambiamento nella presente situazione; ma il mio signore ha la stessa sapienza di un angelo di DIO per capire tutto ciò che avviene sulla terra«.

21 Allora il re disse a Joab: »Ecco, farò proprio questo. Va’ dunque e fa’ tornare il giovane Absalom«.

22 Allora Joab si gettò con la faccia a terra, si prostrò e benedisse il re. Poi Joab disse: »Oggi il tuo servo riconosce di aver trovato grazia ai tuoi occhi o re, mio signore, perché il re ha fatto ciò che il suo servo ha chiesto«.

23 Cosí Joab si levò e andò a Gheshur, e condusse Absalom a Gerusalemme.

24 Ma il re disse: »Si ritiri in casa sua e non veda la mia faccia!«. Cosí Absalom si ritirò in casa sua e non vide la faccia del re.

25 Or in tutto Israele non vi era uomo che fosse lodato per la sua bellezza come Absalom; dalla pianta dei piedi alla cima del capo non vi era in lui difetto alcuno.

26 Quando si faceva tagliare i capelli (e se li faceva tagliare ogni anno perché la capigliatura gli pesava troppo), egli pesava i capelli del suo capo; essi pesavano duecento sicli a peso del re.

27 Ad Absalom nacquero tre figli e una figlia di nome Tamar, che era donna di bell’aspetto.

28 Absalom abitò a Gerusalemme due anni, senza vedere la faccia del re.

29 Poi Absalom fece chiamare Joab per mandarlo dal re, ma egli non volle venire da lui; lo mandò a chiamare una seconda volta, ma non volle venire.

30 Allora Absalom disse ai suoi servi: »Ecco, il campo di Joab è vicino al mio e vi è l’orzo; andate ad appiccarvi il fuoco!«. Cosí i servi di Absalom appiccarono il fuoco al campo.

31 Allora Joab si levò, andò a casa di Absalom e gli disse: »Perché i tuoi servi hanno dato fuoco al mio campo?«.

32 Absalom rispose a Joab: »Io ti avevo mandato a dire: »Vieni qui, affinché possa mandarti dal re a dirgli: Perché sono tornato da Gheshur? Sarebbe meglio per me se fossi rimasto là«. Ora quindi permettimi di vedere la faccia del re. Se poi in me vi è qualche iniquità, che mi faccia morire!«.

33 Joab allora andò dal re e gli riferí la cosa. Questi fece chiamare Absalom che venne dal re e si prostrò con la faccia a terra davanti a lui; e il re baciò Absalom.

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